Porchetta Day... 1 maggio alternativo!

Carissimi Amici,
siamo qui a proporvi un 1° Maggio alternativo, invece della solita scampagnata fuori porta, un pranzo insieme a base di Porchetta, cotta a legna lentamente e poi servita nel salone dell'Oratorio.

Visto il successo dell'anno scorso, abbiamo deciso di bissare l'evento....come sempre vi aspettiamo numerosi.Alle 18.00 poi, per chi vuole, ci sarà il rosario e la S.Messa in Chiesa.

Vi raccomando la prenotazione, entro il 26 aprile, prediligendo la mail: iscrizionieventioratorio@gmail.com specificando con chi volete stare al tavolo, o se avete un gruppo già fatto (il menù questa volta è uguale per tutti), tutti i particolari nel volantino!
A presto..........

Gli amici dell'Oratorio

Il Padre, libertà, dono. Come ritrovare la forza maschile


Clicca qui per la diretta streaming dell'incontro!


Cari amici,

Nelle scorse settimane Papa Francesco ha riflettuto sulla figura del padre. Egli sostiene che l’assenza della figura paterna…produce “lacune e ferite”. Ai ragazzi ed ai giovani “mancano esempi e guide autorevoli…c’è carenza di amore da parte dei padri”. E di conseguenza c’è “un senso di “orfanezza”… “più profondo di quanto pensiamo”. “I giovani rimangono, così, orfani di strade sicure da percorrere, orfani di maestri di cui fidarsi, orfani di ideali che riscaldino il cuore, orfani di valori e di speranze che li sostengano quotidianamente”. 

Nella catechesi successiva Papa Francesco ha voluto sottolineare la bellezza della paternità: “Ogni famiglia ha bisogno del padre. Oggi ci soffermiamo sul valore del suo ruolo, e vorrei partire da alcune espressioni che si trovano nel Libro dei Proverbi, parole che un padre rivolge al proprio figlio, e dice così: «Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio, anche il mio sarà colmo di gioia. Esulterò dentro di me, quando le tue labbra diranno parole rette» …“La prima necessità, dunque, è proprio questa: che il padre sia presente nella famiglia. Che sia vicino alla moglie, per condividere tutto, gioie e dolori, fatiche e speranze. E che sia vicino ai figli nella loro crescita: quando giocano e quando si impegnano, quando sono spensierati e quando sono angosciati, quando si esprimono e quando sono taciturni, quando osano e quando hanno paura, quando fanno un passo sbagliato e quando ritrovano la strada; padre presente, sempre. Dire presente non è lo stesso che dire controllore! Perché i padri troppo controllori annullano i figli, non li lasciano crescere.

Il Vangelo ci parla dell’esemplarità del Padre che sta nei cieli – il solo, dice Gesù, che può essere chiamato veramente “Padre buono” . Tutti conoscono quella straordinaria parabola chiamata del “figlio prodigo”, o meglio del “padre misericordioso”, che si trova nel Vangelo di Luca. Quanta dignità e quanta tenerezza nell’attesa di quel padre che sta sulla porta di casa aspettando che il figlio ritorni!” (Udienza Generale 4 febbraio 2015)

L’incontro che vi propongo è un’altra occasione per aiutarci a riscoprire la nostra vocazione di Padri e Madri, non solo verso i nostri figli ma verso tutti coloro che conosciamo. Sono rimasto molto affascinato dopo aver letto alcune opere del prof. Claudio Risé in cui affronta il tema della paternità: il suo argomentare insieme ad alcune suggestioni evangeliche che lui riprende lasciano una traccia buona nella coscienza. Ho trovato tante riflessioni che mi hanno fatto bene, come, per esempio, l’accenno alla compassione del Padre, o la sottolineatura del Padre che lancia il figlio all’ideale trascendente. O ancora il richiamo al fatto che si può diventare padri solo se si è figli e solo attraverso il “Figlio del Padre”. Per non parlare della sua rilettura dell’Incarnazione di Dio e della necessità di diventare bambini per entrare nel regno dei cieli.

Quest’incontro sarà un modo per approfondire la coscienza che solo nell’incontro con l’altro si ridesta il nostro io.

O per capire ancora di più che “il modo vero di voler bene- ai propri figli o ai fratelli uomini - è che proprio quando questa tenerezza è intensa, vera e trascinante…dovresti fare un passo indietro, guardarli e dire: “Che ne sarà di loro?”, perché voler bene è capire che hanno un destino, che non sono tuoi, sono tuoi e non sono tuoi, che hanno un destino e che è proprio guardando la drammaticità che il destino impone nel rapporto e nelle cose….che tu li rispetterai, che gli vorrai bene, che sarai disposto a fare tutto per loro….” (don Giussani)

Vi aspetto tutti.

Don Beppe

Buona Pasqua



                                  Buona Pasqua di resurrezione a tutti voi che ci seguite.